
In fisica e in ingegneria ‘resilienza’ indica la capacità di un materiale di resistere a un urto, assorbendo l’energia che viene rilasciata dopo la deformazione, per poi ritornare alla forma iniziale. L’affascinante concetto che sta alla base di questo fenomeno, ha superato l’ambito strettamente scientifico per espandersi anche ad altre discipline.
La psicologia usa la parola ‘resilienza’ per indicare la capacità di reagire positivamente ai momenti di crisi per rialzarsi più forti di prima. Anche in ambito aziendale la resilienza si identifica con la capacità di affrontare il cambiamento in maniera costruttiva “imparando dall’esperienza”. Un’azienda è resiliente se è capace di:
• reagire positivamente alle situazioni difficili e inattese
• dimostrarsi flessibile quanto basta per non ‘spezzarsi’ sotto il peso delle avversità
• prendere decisioni strategiche senza lasciarsi condizionare da schemi mentali e pregiudizi
• diffondere un atteggiamento positivo anche all’interno dell’ambiente di lavoro
• adottare soluzioni innovative e strumenti di lavoro che consentano di reggere a una pressione, forte, costante e di lungo periodo.

In parole povere, resilienza significa mettere in sicurezza l’azienda, quando questa è sotto attacco, attraverso attività e investimenti a livello di:
• Cyber security
• Business Continuity
• Smart Working
• Organizzazione aziendale: persone, processi e procedure
Gli attacchi ad un’ azienda possono essere di vario tipo e possono essere interni o esterni.
Tra i pericoli esterni possiamo annoverare ad esempio gli attacchi di hacker, eventi naturali catastrofici, ma anche emergenze sanitarie come quella che stiamo vivendo in questi giorni a causa della diffusione del Covid-19.
A preoccupare maggiormente gli imprenditori non è tanto l’emergenza sanitaria, che è di per sé temporanea, ma un‘emergenza economica’ che presenta invece un arco temporale di risoluzione molto più lungo e insidioso.
E’ proprio qui che un’azienda deve entrare in gioco e rendersi resiliente, nella consapevolezza che non c’è più tempo per rimandare quelle attività, quelle decisioni e quegli investimenti che sono in grado di rispondere tempestivamente, e col minore impatto possibile, alle sfide e alle difficoltà cui stiamo andando incontro e che cambieranno radicalmente lo scenario sociale ed economico.
Per questo dobbiamo dimostrarci pronti ad agire, dobbiamo far tesoro dell’insegnamento ricevuto in questo periodo per capire dove intervenire e rendere resiliente la nostra organizzazione.

A tal proposito Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, spiega come “L’emergenza Coronavirus rappresenti un’occasione per le imprese per testare la loro resilienza organizzativa e l’efficacia degli investimenti fatti sul fronte tecnologico”, sottolineando che in questa fase sono proprio quelle aziende che hanno creduto di più in modelli organizzativi ‘smart’ ad aver reagito meglio al colpo.
Esistono diverse strategie attivabili dalle aziende per favorire l’aumento della produttività, per migliorare la resilienza, l’efficacia professionale e prepararsi ad affrontare i momenti difficili.
Tra queste, nei settori industriali dove sia possibile, sicuramente l’adozione di soluzioni tecnologiche in Cloud unitamente a modalità di lavoro agile si sta dimostrando decisiva per raggiungere due obiettivi: da una parte limitare il contagio da coronavirus, dall’altra scongiurare la paralisi del sistema produttivo consentendo alle persone di continuare a lavorare da casa allontanando così non solo lo spettro del contagio, ma anche quello della disoccupazione.
“ Le difficoltà spesso preparano le persone normali ad un destino straordinario ” – Clive Staples Lewis –
…sempre che da queste difficoltà si sia in grado di trarne l’insegnamento giusto.
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Possiamo aiutare la tua azienda a reagire alla crisi e a tornare a crescere.
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